Da una decina di anni a questa parte si è molto diffusa in Italia la pesca al pesce siluro, scientificamente detto “silurus glanis”, un pesce d’acqua dolce che può facilmente raggiungere dimensioni notevoli e che ormai troviamo in quasi tutti i corsi d’acqua del nostro paese, specialmente nord e centro.
Il “Silurus Glanis” è un pesce originario dell’est Europa e nei nostri corsi d’acqua, specialmente fiumi maggiori come Po e Ticino può arrivare, se non addirittura superare, i 2metri di lunghezza. Mi soffermerò, però, al tipo di pesca che utilizzo io nei canali per pescare silurotti fino ad una decina di kg di peso, ma credetemi, il divertimento è assicurato.
Per siluri di queste dimensioni non serve un’attrezzatura esagerata e costosa, è sufficiente una buona canna, una buona lenza e i lombrichi. Nei canaloni che si buttano nei fiumi sopra citati c’ è una grande presenza di questi baffoni che all’imbrunire cominciano a mettersi in caccia per trovare qualcosa da mangiare. Procuratevi un buon galleggiante con starlite, fate un bel grappolo di lombrichi e gettate, se possibile trovate un posto dove non c’è molta corrente e fate in modo che l’esca tocchi fondo così è più semplice per il siluro trovarla e più semplice per voi che non dovrete tutti i momenti recuperare e risistemare l’esca. Inserite la giusta quantità di piombini sul terminale in modo che l’esca vada a fondo più velocemente e il galleggiante entri in pesca il prima possibile.
Tenete sempre d’occhio lo starlite, possono passare minuti, anche parecchi, ma calando la notte, se un qualche silurotto è nei paraggi è proprio difficile che disdegni il buon grappolo di lombrichi e il vostro galleggiante potrebbe scomparire all’improvviso sotto la superficie. Io l’ultima volta ne ho catturato uno di 6,5 kg, non un mostro, ma è comunque stato divertente tirarlo fuori dall’acqua con l’esile terminale che avevo montato. Se avete la possibilità di pescare per parecchie ore, non dimenticatevi un panino e una buona birra, fa sempre piacere mangiare qualcosa per “ammazzare” il tempo.